Stando alla Cnn, il presidente americano Joe Biden sta salendo negli indici di gradimento dall’inizio della guerra in Ucraina. È solo un caso, o il polso duro del presidente americano sta conquistando il suo popolo?
Boom di popolarità per Joe Biden. L’indice di gradimento del presidente americano, dal giorno della sua elezione, non aveva fatto altro che calare. Complice l’emergenza legata alla pandemia e le chiusure necessarie effettuate dal Governo, oltre alla disfatta in terra afghana, il presidente era ad un minimo storico per quanto riguarda il gradimento della popolazione. Eppure, i sondaggisti statunitensi nelle ultime settimane hanno riscontrato un’impennata vertiginosa dei rating di Biden. Il motivo di ciò? Pare si tratti della guerra in Ucraina. Le percentuali di Biden, da quanto Putin ha invaso i suoi vicini, sono salite in modo impressionante.
Queste le parole della Cnn, che indica come punto più alto della popolarità del presidente americano il discorso di Biden sullo stato dell’Unione. Un sondaggio NPR/PBS NewsHour/Marist National Poll, che è stato pubblicato il 4 marzo scorso, ha sottolineato il gradimento in salita del presidente. La percentuale complessiva di gradimento per il lavoro di Biden è passata dal 39% al 47% in una sola settimana. I detrattori del presidente sono in calo, passati dal 55% al 50%. Parliamo di un balzo in avanti notevole, dopo il discorso del presidente sulla guerra tra Russia e Ucraina.
Effetto permanente o fuoco di paglia?
Questa situazione potrebbe però essere un fuoco di paglia. I sondaggi rilevano che ai cittadini degli Stati Uniti interessano molto di più l’inflazione e il costo del carburante rispetto all’esito della guerra. Stando alla Cnn, dunque, la popolarità del presidente Biden, crollata vertiginosamente dalla sua elezione fino allo scoppio della guerra, potrebbe tornare a calare in modo repentino. Seppure questo guizzo improvviso verificatosi negli ultimi giorni sembra molto positivo per Biden, sarà importante vedere come il presidente americano riuscirà a far fronte all’imminente crisi economica legata alla guerra in Ucraina.